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BOLOGNA - Proseguono le ricerche di Andrea Cavallari, il 26enne condannato per la strage di Corinaldo, che da giovedì scorso ha fatto perdere le proprie tracce. Il giovane non ha fatto rientro in carcere dopo aver discusso la tesi di laurea ed è irreperibile insieme alla sua fidanzata.

Finora, gli appelli dei suoi familiari e del garante dei detenuti, affinché si costituisse per evitare di aggravare la sua situazione e quella di persone a lui vicine, sono risultati vani. Oltre al fascicolo per evasione già aperto, la Procura di Bologna indagherà anche per favoreggiamento, al momento contro ignoti. Gli investigatori del nucleo investigativo della Polizia Penitenziaria, coordinati dal pubblico ministero Andrea De Feis, stanno conducendo accertamenti per verificare l’eventuale ruolo e coinvolgimento di altri soggetti che potrebbero aver supportato la preparazione e l’esecuzione della fuga.

Cavallari era stato condannato in via definitiva a dieci anni di reclusione come uno dei membri della cosiddetta banda dello spray, responsabile della tragedia della Lanterna Azzurra. In quella tragica notte dell’8 dicembre 2018, cinque ragazzi e una mamma persero la vita nella calca mentre cercavano una via di fuga, dopo che la banda aveva spruzzato una sostanza urticante in pista per commettere rapine.

Il giovane aveva ottenuto un "permesso di necessità" dal magistrato di sorveglianza, uscendo con autorizzazione dalla casa circondariale della Dozza a Bologna per laurearsi in Scienze giuridiche nel capoluogo emiliano. Era la prima volta che gli veniva concesso un permesso di questo tipo. Nella richiesta aveva specificato che si trattava di un evento eccezionale, legato al traguardo accademico raggiunto. Era uscito, come di prassi, senza scorta di sorveglianza, accompagnato dai genitori e dalla fidanzata. Tuttavia, dopo la proclamazione e la foto di rito, è sparito.

Questa vicenda ha causato profonda amarezza tra i parenti delle vittime. Tra questi, Francesco Vitali, fratello di Benedetta, morta a 15 anni insieme ad altri quattro giovanissimi e una mamma in quella tragica notte. "Ci sentiamo presi in giro due volte", ha dichiarato.

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