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CITTA’ DEL VATICANO - Mentre il mondo si prepara all’apertura del conclave per eleggere il successore di Papa Francesco, le Marche svelano la loro sorprendente ricchezza di storia papale: ben dieci pontefici vantano origini marchigiane o un forte legame con il territorio.
Una regione con una forte vocazione pontificia
In vista del prossimo conclave, le Marche si confermano protagoniste nella storia della cristianità. Su 266 pontefici che hanno guidato spiritualmente il mondo cattolico, dieci hanno radici marchigiane o connessioni significative con la regione. A sottolineare questa continuità, due cardinali marchigiani parteciperanno al voto: Giuseppe Petrocchi, già arcivescovo dell’Aquila, e Augusto Paolo Lojudice, metropolita di Siena, originario di Fermignano.
Papi illustri nati nelle Marche
Tra i pontefici più noti spicca Sisto V, al secolo Felice Peretti, nato a Grottammare nel 1521. Fu un riformatore energico e un grande costruttore, completando la cupola di San Pietro e realizzando importanti opere idrauliche e architettoniche a Roma.
Clemente XI, nato a Urbino nel 1649, fu un raffinato umanista e un mecenate delle arti e della cultura. La sua figura è legata a significative iniziative di sostegno artistico e alla diplomazia vaticana.
Anche Pio IX, originario di Senigallia, ricopre un ruolo centrale nella storia pontificia: detiene il primato del pontificato più lungo (32 anni) e visse il periodo cruciale dell’Unità d’Italia. Figura controversa, fu beatificato da Giovanni Paolo II nel 2000.
Meritano una menzione anche Leone XII (nato a Genga), Pio VIII (nato a Cingoli), Niccolò IV (nato ad Ascoli Piceno), Marcello II (nato a Montefano) e Adriano VI, a cui è attribuita una presunta origine urbinate.
Curiosità papali "made in Marche"
Le Marche custodiscono un significativo patrimonio legato ai pontefici. A Sant’Elpidio a Mare, nel Museo della Calzatura, si conservano le pantofole appartenute a Papa Giovanni XXIII e Paolo II. A Monte San Giusto, il calzolaio Bruno Domari ha confezionato le scarpe per Papa Benedetto XVI. Benedetto XIII, pur essendo nato a Napoli, è ricordato nelle Marche per il suo sostegno all’Università di Camerino.
Secondo fonti storiche, Giovanni XVII potrebbe essere nato a Rapagnano, sebbene le prove rimangano incerte. Infine, Giovanni Minio da Morrovalle mancò l’elezione a pontefice per un solo voto nel conclave che elesse Bonifacio VIII.
Un’eredità secolare
I Papi marchigiani hanno lasciato un’impronta duratura non solo nelle istituzioni ecclesiastiche, ma anche nel tessuto urbano, nell’arte e nella memoria collettiva. Dagli obelischi di Roma voluti da Sisto V e Clemente XI ai seminari fondati da Pio IX, la presenza marchigiana ha attraversato i secoli con concretezza e lungimiranza.
Mentre il conclave si avvicina, le Marche possono guardare con orgoglio alla propria storia, testimoni di una vocazione che intreccia spiritualità, cultura e impegno civile.
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