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MARCHE - Dai dati Istat sul mercato del lavoro nelle Marche, elaborati da Ires Cgil Marche, emerge che nel secondo trimestre 2025 la stima degli occupati si attesta a 653 mila unità. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il valore subisce un incremento di 4 mila unità (+0,6%), una crescita meno marcata rispetto a quella avvenuta nel Centro Italia (+0,8%) e nel Paese nel complesso (+0,9%).

Il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni cala dello 0,5%, attestandosi al 67,1%. Il dato più significativo riguarda i lavoratori dipendenti, che registrano un crollo di 8 mila unità, in particolare nell’agricoltura e nei servizi. La stabilità dell’occupazione è infatti interamente ascrivibile all’aumento dei lavoratori autonomi, che registrano una crescita di 12 mila unità. L’incremento occupazionale è imputabile principalmente alla componente femminile (+1,2%), sebbene tra i due generi persista ancora un divario di 8,5% a discapito delle donne.

Un segnale fortemente negativo arriva dal dato sui disoccupati, che nelle Marche si attestano a 41 mila unità (+10%), il peggiore degli ultimi due anni. È la componente femminile quella più penalizzata, la quale osserva un incremento delle disoccupate di 6 mila unità (+32,5%), al contrario degli uomini che registrano un calo del 9,4%. Rimangono stabili, invece, gli inattivi.

"Le politiche di contrasto alla disoccupazione non hanno prodotto i risultati attesi. Ancora una volta, a pagare il prezzo più alto, sono le donne", ha sottolineato Eleonora Fontana, della Cgil Marche. "Abbiamo proposto a chi si candida a governare la Regione un grande patto per il lavoro per non peggiorare ulteriormente le condizioni economiche e lavorative dei lavoratori e delle lavoratrici marchigiane".

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