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FABRIANO – Un suono disperato, un vagito incessante, si è rivelato un provvidenziale campanello d’allarme. A Fabriano, una famiglia ha evitato una potenziale tragedia, un’invisibile minaccia di monossido di carbonio, grazie all’allerta lanciata dal pianto inconsolabile del loro bambino e alla perspicacia degli operatori sanitari.
Il neonato, manifestando ripetuti malesseri, era in realtà il primo segnale di un’intossicazione in corso, causata da un gas letale quanto silente. La preoccupazione dei genitori per la salute del piccolo li ha spinti a richiedere l’intervento del 118, senza immaginare il pericolo imminente per l’intera abitazione.
Giunti sul posto, i sanitari hanno intuito la gravità della situazione e richiesto immediatamente il supporto dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco. Le successive analisi ambientali hanno confermato la presenza di elevate concentrazioni di monossido di carbonio all’interno della casa.
L’intera famiglia è stata trasportata d’urgenza in ospedale per ricevere le cure necessarie, scongiurando conseguenze ben più gravi. Le indagini hanno poi accertato che la causa della fuga era un guasto a un impianto di riscaldamento.
Questo episodio evidenzia con forza la cruciale importanza di una manutenzione regolare degli apparecchi a combustione e dell’installazione di rilevatori di monossido di carbonio, strumenti semplici ma potenzialmente salvavita.
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